Perché quest’anno ti consigliamo di sostituire i buoni propositi di fine anno con le intenzioni Sankalpa

Il Sankalpa, ovvero l’antica arte di affermare l’intenzione, potrebbe essere il segreto per riuscire a mantenere i buoni propositi per il nuovo anno. Scopri come fare

Vuoi cominciare il nuovo anno con una maggiore consapevolezza? Lascia perdere i buoni propositi e abbraccia la pratica del Sankalpa, l’intenzione che formerai con il cuore e con la mente. In parole semplici, il Sankalpa è un voto solenne o una promessa profondamente interiore che ciascuno fa a sé, concentrandosi su ciò che ha all’interno piuttosto che all’esterno. L’unione delle parole San “una consapevolezza interna nata dal cuore” e Kalpa “una rivelazione che si presenta un numero infinito di volte” riflette la pratica di grande impatto con cui il Sankalpa può essere provato nel corso della vita. Quest’anno, sarà possibile imparare a ridefinire la pressione associata ai buoni propositi per l’anno nuovo grazie all’approccio consapevole del Sankalpa e a come le intenzioni possono essere utili anche nel resto dell’anno. 

 

Sankalpa:  cominciare con ciò che si ha già 

Un problema comune dell’abitudine di pensare ai buoni proposito del nuovo anno è il fin troppo famigliare “elenco” di aspirazioni esterne: alcune di queste le desideriamo veramente, mentre altre “pensiamo” di volerle sulla base delle pressioni che riceviamo dall’esterno.  

 

Moltissimi dei nostri buoni propositi sono radicati nella sensazione di non sentirci abbastanza bravi, sufficientemente belli, ricchi o in salute. Pensiamo a ciò che ci manca (e spesso proviamo un senso di rimorso, colpa o persino vergogna) e per questo ci imponiamo di essere diversi, di migliorare. Secondo Brené Brown, professoressa ricercatrice e autrice, che negli ultimi 12 anni si è occupata dello studio di sentimenti quali la vulnerabilità, il coraggio, la dignità e la vergogna, tutto ciò può diventare un problema. In un’intervista ha dichiarato: “Quando siamo mossi dalla paura di quello che gli altri pensano o del “Non sei all’altezza” che il gremlin dentro di noi continua a sussurrarci all’orecchio, è molto difficile metterci la faccia. Così, ci ritroviamo a cercare di convincerci che valiamo, piuttosto che a lavorare sul nostro valore”. 

 

Se non facciamo attenzione, è molto facile che i nostri buoni propositi riflettano il fatto che “cerchiamo di convincerci del nostro valore”, così come afferma la studiosa.  

 

Al contrario, con il Sankalpa, che è la formazione delle intenzioni a partire da dentro di noi, cominciamo con un’accettazione profonda e accorata del fatto che sappiamo di essere abbastanza così come siamo ora. Ovviamente, tutti noi abbiamo dei tratti che desideriamo migliorare o in cui vogliamo crescere, ma sappiamo consciamente (e delicatamente) come fare per lasciare andare il senso di colpa e il senso di indegnità tossici prima ancora di stabilire le nostre intenzioni. Dobbiamo lavorare sul nostro valore. Solo così possiamo cominciare a vedere e a sentire le cose in maniera diversa. Possiamo addirittura ambire ad altro, in modo inedito.   

Un’attenzione alla riflessione 

È difficile ammetterlo, ma nelle nostre vite frenetiche, spesso perdiamo il contatto con quella parte di noi che riflette. Il mio timore è che viviamo in una cultura in cui il cuore di troppi di noi è pieno di cartelle non aperte, in cui abbiamo immagazzinato ricordi ed esperienze da riguardare “in seguito”, mentre nel frattempo cerchiamo di andare avanti. Ma poi, quel “dopo” non arriva mai. Tante altre cartelle vengono create e ci abituiamo a uno schema di accumulo interiore.  

 

Quando siamo pieni di materiale interno non elaborato, è difficile avere le idee chiare su ciò che il nostro cuore desidera veramente. La nostra vera voce viene soffocata dall’elenco di attività e di aspettative. Perciò facciamo fatica a distinguere la nostra voce e i nostri desideri dalle voci e dai desideri di coloro che ci circondano.  

 

Il Sankalpa ci chiede di individuare i momenti significativi di riflessione interna prima di creare l’intenzione che ci indicherà dove vogliamo andare. Spesso, i luoghi in cui siamo stati (e l’impatto che hanno avuto) possono fornirci ottime informazioni su come siamo chiamati a proseguire. Cosa ha funzionato? Cosa non ha funzionato? Cosa ci ha fatti sentire veramente vivi? Cosa ci ha fatto sentire insignificanti? Sono tutte domande importanti che ci consentono di riflettere prima di poter sapere veramente dov’è il luogo in cui desideriamo andare o qual è la cosa che vogliamo avere.  

 

Mettersi in pausa e abbracciare il presente 

Durante un momento molto frenetico come quello delle feste natalizie, spesso la pressione si accumula, la nostra mente si attiva e noi ci ritroviamo a rimuginare su tutto ciò che avremmo dovuto fare prima dell’anno nuovo. Potrebbe essere molto difficile rilassarsi e riflettere.  

 

Quest’anno, invece, vogliamo accogliere il movimento Mettiamoci in pausa [Link to: Rituals press pause content] durante il periodo frenetico delle festività, per cominciare il 2023 con il piede giusto. Come ho già detto, per approfondire veramente la pratica del Sankalpa, dobbiamo prima di tutto trovare dei momenti di tranquillità. Al contrario degli “obiettivi” dell’anno nuovo, che sono spesso troppo “urgenti”, la creazione delle intenzioni del Sankalpa si sente dall’interno del nostro cuore ed è una pratica lenta e permanente, da accettare inconsciamente e da provare nei momenti di tranquillità e pace.  

 

Mettendoci in pausa e accogliendo il Sankalpa, possiamo accettare lentamente le intenzioni della nostra vita, piuttosto che decidere qual è la “data ultima” entro cui vanno realizzate. Per praticare veramente il Sankalpa, dobbiamo prima di tutto rallentare e abituare il nostro sistema nervoso a momenti di consapevolezza e conoscenza, nonché di sonno ristoratore. Come si fa a trovare quei momenti in cui mettersi in pausa durante un periodo così frenetico della vita? Le nostre masterclass pratiche, di grande impatto, [Link to: https://www.rituals.com/en-nl/masterclasses.html] sono condotte da ambasciatori esperti che faciliteranno il rilassamento e la disconnessione, durante il periodo delle feste, ma anche in seguito, sia che si desideri dormire meglio, sia che si voglia essere più consapevoli oppure trovare la felicità nelle cose più piccole. Essere in grado di individuare questi momenti di pausa può aiutare a essere più felici e, partendo da quel sentimento, riuscire a trovare la vera gioia del Sankalpa. 

 

Terminare con una chiarezza semplice e fiduciosa 

Secondo gli insegnamenti yogici, con il Sankalpa il corpo e la mente si caricano di onde speciali, rendendo chi lo pratica più sicuro di sé, determinato e motivato. Ritengo sia così perché il Sankalpa emerge dalla voce saggia e profonda dentro di noi, dalla nostra convinzione interna.  

 

Quando troviamo questa voce, la sentiamo riecheggiante e chiara. Diventiamo più sicuri di noi, magnetici e immensamente ispirati. 

 

Nel libro Sacred Journey: Living Purposefully and Dying Gracefully, il famoso yogi e insegnante Swami Rama ha scritto del Sankalpa: “Lo si considera di carattere creativo e superiore rispetto al pensiero normale perché attiva il corpo, fa in modo che esegua un’azione predeterminata per ottenere un obiettivo prefissato. Significa: “Sarò deciso. Ci metterò tutto il cuore. La mia crescita è certa. So che commetterò degli errori, ma raccoglierò i cocci e proseguirò”. 

 

Non si riesce a percepire, in queste espressioni, la chiarezza e la convinzione, sin dal suo interno? Non so perché, ma mi piace particolarmente la frase: “La mia crescita è certa.” Solo il Sankalpa ci può fare un regalo del genere. È semplice, chiaro e incredibilmente sicuro di sé.  

 

Spesso, per distillare la semplicità e la chiarezza, è necessario lavorare con le immagini piuttosto che con le parole.  

 

Provare il Sankalpa

Per provare il Sankalpa a casa, suggerisco di cominciare con una meditazione 

 

Dopodiché, provare una cerimonia di sacrificio, annotando il proprio “disordine interno” su un foglio di carta (qualunque cosa si senta bloccare la propria voce interna) e lanciandolo nel fuoco.  

 

Terminare quindi creando un “soul board”, prendendo immagini e parole che parlano direttamente al cuore e giustapponendole le une alle altre. Ora, per queste immagini, si può provare a trovare una frase che riesca a cogliere la chiamata profonda o la direzione del cuore (per questo periodo di tempo, per ora). Le frasi possono essere diverse. Potrebbero essere chiare o magari metaforiche, basta che risuonino nel cuore. Scrivere la frase su un Post-it e posizionarlo in un luogo dove lo si può vedere ogni giorno. 

 

C’è qualcosa di estremamente reale nel Sankalpa. E quando qualcosa è reale, è pieno di energia e di potenziale. Ho fatto in modo che questa diventasse una mia abitudine ogni anno e spero che anche voi vi sentiate tanto ispirati da fare lo stesso insieme a me. Potrebbe valere la pena di provarci.   

Molla la presa.  

 

Datti la possibilità dell’imperfezione.  

 

Non cercare quello che cercano gli altri,  

(a meno che non lo senta riecheggiare nelle ossa). 

 

Sputa fuori tutto ciò che hai ingerito 

e che ti ha insegnato a non essere abbastanza.  

 

La tua realtà è deliziosa. 

 

E non devi più ossessionarti 

per trovare la tua strada. 

 

Comincia semplicemente. 

 

Collega un filo  

dal tuo cuore ai tuoi piedi 

E cammina unicamente nella direzione 

che va bene per te. 

 

-deborah anne quibell 

Emma Becque

Emma Becque

Emma Becque è una scrittrice che, dal Regno Unito, si è trasferita ad Amsterdam dopo aver lavorato per Condé Nast, The Telegraph e per numerose riviste d'arte a Londra. La sua passione è scrivere di tutto ciò che riguarda il benessere e gli interni.